La premessa del libro

Italiano. Corso di sopravvivenza non è una grammatica, anche se il suo indice ricorda molto da vicino quello di una grammatica. È qualcosa di meno e qualcosa di più: è un corso di sopravvivenza che vi paracaduterà nella giungla insidiosa dell'italiano e ha l'ambizione di riportarvi a casa sani, salvi, allenati e pronti a tornarci da soli in qualsiasi momento.
L'oggetto del libro, infatti, sono i dubbi dell'italiano, quelli che le grammatiche scolastiche non hanno dissipato e che tornano ad assalirci quando dobbiamo prendere in mano la penna, posare le dita sulla tastiera del computer o parlare al di fuori di un contesto familiare. Di solito, per risolverli ricorriamo a uno strumento indispensabile, il dizionario. Però non è sempre così immediato ottenere da un dizionario le risposte che cerchiamo (per questo in appendice c’è una guida alla consultazione del vocabolario); inoltre, non ci viene in mente di controllare ciò su cui crediamo di non avere dubbi (se uno è convinto che accelerare si scriva con due l, non va a cercarselo sul dizionario); soprattutto, i vocabolari (e le grammatiche) non danno tutte le risposte, o (talvolta) forniscono perfino risposte contraddittorie. Questo libro ha lo scopo di risolvere il maggior numero possibile di dubbi alla luce di quello che possiamo considerare il moderno italiano standard.
Ho detto che questa non è una grammatica; adesso devo aggiungere che nemmeno io sono un grammatico o un linguista. Sono una persona che, per mestiere, da oltre vent’anni deve affrontare ogni giorno – e risolvere, in un modo o nell'altro – dubbi grammaticali, sintattici, stilistici: come redattore editoriale, traduttore e autore di testi, uno dei miei doveri professionali è sempre stato ripulire l'italiano mio e altrui da errori e improprietà, per ottenere una lingua il più possibile chiara, precisa, comprensibile e, quando è il caso, armoniosa. Per scrivere questo corso di sopravvivenza ho cercato di far tesoro della mia esperienza (sarebbe paradossale sostenere proprio qui che la pratica val più della grammatica; però di sicuro anche la pratica conta); poi ho consultato e messo a confronto dizionari, grammatiche, manuali pratici per fare luce sui molti angoli bui dell'italiano, ben più numerosi di quanto credessi prima di toccarli con mano (ero partito con l'intenzione di scrivere un libro di duecento pagine: sono diventate più di quattrocento).
Insomma, ho fatto il lavoro sporco per voi, e in questo libro ho messo a vostra disposizione i risultati di ricerche, controlli, confronti e riflessioni; in più, spero che la lettura vi offra i criteri e gli strumenti per trovare una soluzione ragionevole agli altri dubbi che potrebbero assalirvi e di cui non ho voluto o potuto o saputo parlare qui.
Come si legge questo libro? Lo potete percorrere dall'inizio alla fine, per un ripasso dell'intera grammatica italiana (questa non-grammatica scritta da un non-grammatico è, in fondo, un vero corso base di italiano). Potete consultarlo per risolvere dubbi specifici, e per andare subito al paragrafo o alla pagina che vi serve dovrete consultare l'indice generale o quello analitico. Qualcuno preferirà cominciare dalla fine, cioè dalle appendici sull'uso del vocabolario e sui programmi di videoscrittura. Qualcun altro potrà perfino svagarsi (mi auguro) leggendo prima di tutto le schede linguistiche che offrono brani d'autore, divagazioni etimologiche, approfondimenti e arricchimenti lessicali.
Tutti gli elementi del testo si muovono in un'unica direzione: quella che conduce alla consapevolezza linguistica. Questo libro che parla di regole – e che cerca di fornirvi tutte le indicazioni utili per rispettarle – vuole anche ricordarvi che le regole non sono entità astratte, e che la grammatica è la spina dorsale di una lingua viva, cioè di un organismo che cresce, si muove, si evolve. Le informazioni e le riflessioni contenute nel corpo del testo e nelle tabelle, gli esercizi, i brani d'autore, le divagazioni e gli approfondimenti vogliono darvi l'idea della complessità e della ricchezza della lingua; vogliono farvi riflettere su uno strumento che maneggiamo tutti i giorni e di cui spesso dimentichiamo le finezze e la duttilità; vogliono guidarvi verso quell'uso consapevole della lingua e della grammatica che è il requisito indispensabile per comunicare con precisione e con efficacia.
E ricordate: quando padroneggerete le regole dell'italiano potrete permettervi il lusso di forzarle o addirittura di violarle per piegarle ai vostri scopi espressivi. In fondo, questo libro vuole (anche) darvi la possibilità di maltrattare la grammatica. Dopo avervela insegnata, però.
La prima edizione di questo corso di sopravvivenza è uscita nel 2000. La nuova – riveduta, corretta e aggiornata – è del 2010. In questi dieci anni, milioni di persone hanno visto moltiplicarsi a dismisura le occasioni di esprimersi per iscritto: non solo con le abbreviazioni e le emoticon di sms e chat, ma anche in lunghe email personali o di lavoro, in commenti a forum o in articoli scritti per siti internet. Allo stesso tempo è cresciuta, fino all’allarmismo, la preoccupazione sullo stato di salute della nostra lingua. Non passa giorno (e non è un modo di dire) senza che sui giornali si leggano – gli esempi sono alla rinfusa – manifesti per la difesa dell’italiano, proposte per l’istituzione di un Consiglio superiore della lingua, considerazioni desolate sulla competenza grammaticale degli alunni e anche degli insegnanti, denunce di errori di ortografia, sintassi e logica nei temi di quello che una volta si chiamava esame di maturità, articoli su clamorose bocciature di tutti i candidati a posti di funzionari pubblici, sempre a causa degli errori di ortografia... Aiutare chi è tormentato dalle incertezze linguistiche e ha la necessità di stendere testi scritti è lo scopo originario di questo libro. Dopo dieci anni, è uno scopo ancora più attuale.